Social Housing, al via l’esame del progetto di alloggi economici a Cassibile

 Social Housing, al via l’esame del progetto di alloggi economici a Cassibile

Approda domani in commissione consiliare Urbanistica il progetto di social housing “Casa Archimede 2” con cui il Comune ha ottenuto il finanziamento da parte dell’assessorato regionale alla Infrastrutture. Si tratta di un complesso abitativo che dovrebbe sorgere a nord di Cassibile. Rientra nell’ambito del bando regionale sui “Programmi integrati per il recupero e la riqualificazione” . Prevista anche la realizzazione di un grande parco urbano e la realizzazione della condotte delle acque bianche. Una lacuna, questa, che Cassibile sconta e che comporta l’allagamento di quella zona in caso di piogge abbondanti. Il progetto prevede 32 alloggi di diverse dimensioni (bivani, quadrivani e pentavani) . Un investimento da 4 milioni 320 mila euro, a cui va aggiunto un milione e 50 mila euro per le opere di urbanizzazione, metà a carico della Regione, la restante parte a carico della ditta. Per quanto riguarda il collegamento delle acque bianche, interverrà anche il Comune per il 20 per cento dell’importo (200 mila euro circa). Il parco sarà pubblico. Ci saranno poi spazi comuni, per la socializzazione, fra cui uno spazio bricolage. La parola definitiva spetterà ovviamente in seguito al consiglio comunale. Il Social Housing si colloca a metà tra l’edilizia popolare e le vendite private. Il canone è calmierato e non dovrebbe superare il 25 o al massimo il 30 per cento dello stipendio degli acquirenti. Si tratta di progetti che hanno anche uno scopo sociale a favore della comunità e per lo sviluppo dell’integrazione , come l’utilizzo di spazi e servizi comuni . Si rivolge a famiglie o coppie di ceto medio, che non possono magari permettersi un’abitazione a prezzo di mercato ma al contempo hanno un reddito troppo alto per potere accedere all’edilizia popolare. Il social housing, secondo la sua definizione (ma si deve poi mettere in conto qualche variabile, caso per caso) dovrebbe poter consentire l’acquisto anche a lavoratori privi di contratto a tempo indeterminato

 

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