Telefoni cellulari e sim nascosti perfino nel pane: sequestro in una cella del carcere di Brucoli

 Telefoni cellulari e sim nascosti perfino nel pane: sequestro in una cella del carcere di Brucoli

Telefoni cellulari e una scheda sim . Sono stati rinvenuti dalla polizia penitenziaria della Casa di Reclusione di Brucoli in una cella della struttura. Piccolissimi apparecchi, più piccoli di un pollice, in genere acquistabili attraverso internet o, molto più facilmente, in negozi gestiti da cittadini cinesi. Sono utilizzabili soltanto per telefonare. Gli agenti ne hanno rinvenuti 14, perfino dentro il pane,una sim dentro un evidenziatore, in un pacchetto di sigarette. La cella era occupata da detenuti stranieri. L’intervento è scattato a seguito di un’attività specifica di polizia giudiziaria. Facile immaginare che i telefoni siano entrati nella struttura attraverso le visite ai detenuti. Le perquisizioni dei parenti, per legge possono essere sommarie e apparecchi così piccoli possono non essere dunque rinvenuti. “Un’operazione che dimostra come la polizia penitenziaria sia un corpo sano- commenta Nello Bongiovanni, insieme a Grassadonia, dirigenti Sip sindacato di categoria- Ad Augusta l’organico sconta 50 unità in meno. I detenuti vengono tutelati, mentre noi non abbiamo alcun tipo di tutela.Subiamo aggressioni ogni giorno da parte dei detenuti. Nel caso in cui avvenga il contrario, si configura il reato di tortura. Quando siamo noi a subire, non succede proprio nulla”.

 

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