Un errore nei conti blocca l'avvio dei lavori al Porto Piccolo, scatta l'operazione "salvataggio"

 Un errore nei conti blocca l'avvio dei lavori al Porto Piccolo, scatta l'operazione "salvataggio"

Sono tanti i cantieri di riqualificazione urbana avviati a Siracusa con i fondi del bando periferie: piazza Euripide, largo Gilippo, via Agatocle, via Piave, la zona commerciale Tisia-Pitia. All’appello, però, ne manca uno ed è quello relativo ai lavori di ammodernamento e rifunzionalizzazione dello Sbarcadero Santa Lucia.
Nei piani di Palazzo Vermexio, lo Sbarcadero potrebbe puntare a diventare una seconda “Marina” attraverso un maxi-progetto da 2,5 milioni di euro, già finanziato. Solo che i lavori non sono mai partiti. Prima di capire cosa è accaduto, diamo uno sguardo al progetto.
Approvato dal Ministero negli anni scorsi, ridisegna gli spazi prevedendo la creazione di una grande piazza sul mare con palme e panchine laddove oggi ci si limita a posteggiare auto e caravan. Un’area per chioschi nei pressi del molo e, dalla parte opposta, un lungo marciapiede alberato per una passeggiata fronte mare, dove oggi un muretto chiude lo sguardo. La fruizione del nuovo Sbarcadero è pensata principalmente pedonale, con la possibilità di accesso veicolare limitato ai titolari di concessioni nautiche. Nuove anche la pavimentazione e il sistema di illuminazione. Nel progetto inserita anche la creazione di una scalea e di una rampa disabili di collegamento con Riviera Dioniso il Grande.
Mentre gli altri progetti di riqualificazione urbana si sono trasformati in cantieri, allo Sbarcadero non si vede un operaio. Cosa è accaduto? Per semplificare, si potrebbe semplice dire che sono stati sbagliati i conti e mancano all’appello tra i 6 e i 700 mila euro. Insomma, con i soli 2,5 milioni finanziati non si riesce a completare la riqualificazione. Alla base dell’errore di calcolo c’è il prezziario di riferimento adottato. Il progetto che è finito al Ministero era basato sui costi di materie prime e lavori datato 2014, quando oggi il listino dei lavori pubblici aggiornato al 2022 presenta ben altre cifre. Una “svista” commessa all’epoca ed a cui gli attuali tecnici, dirigenti e funzionari del Comune di Siracusa stanno cercando di porre rimedio in modo da non perdere il finanziamento e riuscire a far partire i lavori che, peraltro, hanno tempi contingentati: devono essere rendicontati entro il 31 dicembre del 2025.
La soluzione più rapida e funzionale è quella di rimodulare il progetto, rispettando quanto comunque presentato al Ministero. Per non incorrere in errori, c’è già stato un primo breafing tra il Comune di Siracusa ed i tecnici romani. Ed è stata concordata la linea da seguire: una nuova progettazione, più asciutta in certi passaggi, in modo da avvicinarsi alla somma finanziata, con un range di tolleranza nell’arco di 100/150mila euro. Il servizio di (ri)progettazione è stato affidato nei giorni scorsi. Entro metà marzo sarà pronta la bozza riveduta e corretta, e verrà informalmente presentata al Ministero per il via libera alla versione definitiva e quindi alla conferenza dei servizi – anche asincrona – per acquisire tutti i pareri, nel frattempo scaduti. Completata questa fase, si passerebbe all’appalto della progettazione esecutiva e subito dopo all’aggiudicazione dei lavori, verosimilmente entro l’estate. “Salvare” il finanziamento ed i lavori di riqualificazione dello Sbarcadero è operazione complicata ma non impossibile. Da settimane i funzionari sono a lavoro.. E circola moderato ottimismo sulla possibilità di centrare il “salvataggio” del progetto, del finanziamento e dei lavori.

 

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