Vaccinato ma non si trova il suo green pass, la disavventura di un prof siracusano

 Vaccinato ma non si trova il suo green pass, la disavventura di un prof siracusano

Un docente siracusano trasferito a Como non è stato ammesso a scuola per mancato rilascio del green pass. Ma l’insegnate si è, invero, sottoposto ad entrambe le dosi di vaccino. Un caso denunciato dal Codacons e finito all’attenzione del parlamento, con una interrogazione al Ministro della Salute ed a quello dell’Istruzione, predisposta da Stefania Prestigiacomo (FI).
“Risulta all’interrogante che un docente di matematica, siciliano, regolarmente vaccinato, dapprima impiegato a Siracusa e successivamente trasferitosi a Como presso l’Istituto Gaetano Pessina per motivi familiari, è stato respinto dalla scuola dove ha l’incarico a causa del mancato rilascio del green pass”, scrive in premessa la parlamentare siracusana. “Quando si è recato a scuola per prendere regolarmente servizio prima dell’inizio delle lezioni, al momento dei controlli sul green pass, ha scoperto che dalla certificazione rilasciata dal ministero della salute risultava una sola dose di vaccino, pur avendo il docente ricevuto entrambe le dosi previste dal piano vaccinale (la prima Astrazeneca, la seconda Pfizer) ed essendo quindi pienamente in regola con le disposizioni vigenti”. A nulla i tentativi di spiegazione. Si è dovuto sottoporre a sue spese ad un tampone per poter accedere a scuola.
Ma non è finita lì. “Il professore ha ricevuto da parte dell’Istituto comunicazione in merito alla impossibilità di accedere alla scuola nei giorni successivi, in assenza di regolare green pass, e l’indicazione di dover usufruire di un periodo di aspettativa fino all’ottenimento di regolare certificazione. Appare evidente – scrive la Prestigiacomo – che sul professore regolarmente vaccinato che non può svolgere la propria attività lavorativa, né utilizzare tutti gli altri servizi per i quali è previsto il possesso di certificato vaccinale, stanno ricadendo le conseguenze del cattivo funzionamento della macchina burocratica e di un disservizio imputabile unicamente al servizio sanitario”. Da qui la richiesta di intervento dei ministeri interrogati “al fine di ovviare al grave problema di mal funzionamento della burocrazia e dei sistemi informatici, al fine di permettere ai cittadini vaccinati di ottenere in tempo reale la certificazione dell’avvenuta vaccinazione, e di garantirli in quanto lavoratori”.

 

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