Via Ofanto, vertice d’emergenza. Pantano: “Sicurezza, valutare meglio l’impatto”

 Via Ofanto, vertice d’emergenza. Pantano: “Sicurezza, valutare meglio l’impatto”

Sono state subito sospese le operazioni avviate questa mattina per la riapertura di un pezzo di piazza della Repubblica e via Ofanto, parte della cosiddetta piazza arcobaleno per la sicurezza degli studenti della Paolo Orsi. Le proteste scattate alla vista dei lavori disposti dal Comune di Siracusa, prima da parte dei genitori degli studenti e dopo anche dalla stessa scuola, hanno portato allo stop e ad un ripensamento complessivo del da farsi.
Tutta la vicenda ha inizio a metà dello scorso anno, a seguito di alcune segnalazioni relative a criticità durante l’ingresso e l’uscita dalla scuola su via Brenta. “Tenuto conto che sempre in via Brenta insistono due supermercati che due volte a settimana vengono riforniti con l’arrivo di mezzi articolati che creano grosse difficoltà alla circolazione, abbiamo iniziato a cercare soluzioni una delle quali è stata aprire un nuovo ingresso su via Ofanto in modo da distribuire gli ingressi scolastici su tre entrate. Abbiamo anche pensato di realizzare una corsia di 3 metri che corre parallelamente al marciapiede del vecchio tribunale, per consentire la distribuzione della circolazione per chi deve andare in via Brenta, zona dove insistono molti uffici comunali”, spiega l’assessore alla Mobilità, Enzo Pantano.
La scuola, precisano dal settore di Palazzo Vermexio, era stata informata e ci sarebbe stata una condivisione di massima sulla soluzione “a condizione che l’area degli ingressi di piazza della Repubblica e quella di via Ofanto rimanessero protette e chiuse per impedire l’ingresso alle auto”.
Le proteste di questa mattina, con il gruppo consiliare Insieme pronto a minacciare un presidio pacifico per bloccare i lavori, hanno generato una riunione di emergenza sul posto. Si è deciso di sospendere per il momento la decisione, in attesa di un incontro con il responsabile sicurezza della scuola, in modo da valutare l’impatto della misura – in termini di sicurezza – sui ragazzi che frequentano l’istituto. “La sicurezza degli studente stà a cuore a tutti, nessuno escluso”, sottolinea Pantano.

 

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