“Educare per fermare bullismo e violenza”: il discorso dall’Arcivescovo Lomanto

 “Educare per fermare bullismo e violenza”: il discorso dall’Arcivescovo Lomanto

“Dolore e vergogna per quanto sta accadendo tra le nostre case, le nostre strade, le nostre città”. L’Arcivescovo di Siracusa, Mons. Francesco Lomanto ha usato parole importanti e lanciato un segnale chiaro ieri, nel suo discorso, pronunciato in occasione della Festa del Patrocinio di Santa Lucia, alle migliaia di persone che hanno affollato Piazza Duomo. La violenza tra giovanissimi, esplosa in maniera violenta in queste settimane, soprattutto in provincia, con la tragedia di Francofonte, l’aggressione alla giovane Mbaye, ad Avola, ma anche- spostando leggermente lo sguardo- la strage di Monreale, sono stati al centro del suo invito alla riflessione seria, profonda, sincera e a trovare una risposta efficace e di comunità al dilagante bullismo.
“In un mondo dove la sopraffazione, la violenza e il bullismo sembrano prendere il sopravvento-ha detto Mons. Lomanto- dobbiamo ritornare a seminare quei valori che non tramontano mai e che papa Francesco ci ha indicato guardando al martirio di Santa Lucia”. L’Arcivescovo ha utilizzato due parole chiave: educazione da una parte, bullismo dall’altra. “Che il martirio di Santa Lucia ci educhi al pianto- ha detto- alla compassione, alla tenerezza: virtù non solo cristiane, ma anche politiche, versa forza che edifica la città”. Nel suo discorso dal balcone dell’Arcivescovado, Mons. Lomanto ha manifestato la speranza che “l’esempio di Lucia e la sua vicinanza possano aiutarci ad affrontare insieme e vincere ogni forma di bullismo. Non può esistere nessuna autentica forma di comunità-ha proseguito Mons. Lomanto- se non alimentiamo lo spirito della carità, della solidarietà e della fratellanza”. Quindi la soluzione prospettata: “Promuovere una cultura di solidarietà è essenziale -ha detto l’arcivescovo- per prevenire e sconfiggere ogni forma di male e di cattiveria. Combattere il male richiede uno sforzo collettivo e continuo, perché solo stando uniti possiamo costruire un mondo più gentile, più giusto e più inclusivo per tutti”.
Lomanto ha chiesto, poi, di pregare “tutti insieme per il nuovo Papa: per intercessione di Santa Lucia, chiediamo al Signore che ci doni un Papa buono come lo è stato Francesco, un Papa che confermi la Chiesa Universale nella fede di Gesù morto e risorto, un Papa che sia luce e speranza per il mondo. Non stiamo aspettando semplicemente il successore di Francesco, ma il successore di San Pietro a cui Gesù volle affidare la Chiesa Universale e che inviò San Marciano, primo Vescovo di Siracusa per l’annuncio del Vangelo nella nostra terra”.
Il solenne pontificale nella chiesa Cattedrale è stato presieduto da mons. Salvatore Pappalardo, arcivescovo emerito di Siracusa: “Santa Lucia visse in maniera straordinaria la sua fedeltà a Cristo. Ella andò maturando la sua fedeltà al Signore: nella preghiera, nella carità verso i fratelli più bisognosi, nella fedeltà ai precetti del Signore, nel proposito di lasciarsi sedurre dalle proposte disoneste dei suoi persecutori, nella testimonianza coraggiosa della sua fede in Cristo. A lei ci rivolgiamo con fiducia perché ci ottenga dal Signore quelle grazie necessarie per vivere con gioia e dedizione la nostra vocazione cristiana alla santità. Camminiamo ferventi nella fede, lieti nella speranza, operosi nella carità”.
Dopo la messa la processione del simulacro e delle reliquie in piazza Duomo con il tradizionale lancio delle colombe. Poi il simulacro è stato portato nella chiesa di Santa Lucia alla Badia dove resterà per l’Ottavario.

 

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