Giancarlo Garozzo: una carezza all’opposizione e un pizzicotto a Francesco Italia

 Giancarlo Garozzo: una carezza all’opposizione e un pizzicotto a Francesco Italia

“Auspico che chi è all’opposizione dell’amministrazione Italia mantenga numeri da maggioranza in Consiglio comunale, per eleggere un presidente che abbia la giusta autorevolezza”. Così parlò Giancarlo Garozzo che con la sua mossa al ballottaggio ha fatto perdere all’ex amico Francesco Italia il premio di maggioranza. Ricorderete, con la sua lista Fuorisistema decise di apparentarsi alla coalizione di Ferdinando Messina.
Tre consiglieri in aula (Zappalà, Burti e Barbone), gruppo costituito e primo obiettivo dichiarato: mantenere la compattezza dell’opposizione, evitando che ci siano spazi per “stampelle” dell’ultimo minuto. La strategia di Garozzo non passa per un nome o per un altro, semmai da un metodo che è quello dell’intesa. “Non mi piace indicare nomi o mandare messaggi, per un semplice motivo: se si si vuole raggiungere un obiettivo, come la presidenza del Consiglio comunale, si deve concordare un nome. A me, ad esempio, starà bene il nome che sarà condiviso dalle opposizioni. Sbagliato ridurre il tutto a Messina si-Messina no, Zappalà si-Zappalà no, Milazzo si-Milazzo no”. Nelle ultime ore, invero, salgono le quotazioni di Luciano Aloschi (Mpa) qualora gli Autonomisti dovessero decidere di rompere il fronte del centrodestra e creare qualche frizione anche a livello regionale, optando per una trasversalità con occhiolino all’amministrazione Italia.
“I primi giorni di Francesco Italia? Mi sembrano gli stessi degli ultimi cinque anni”, commenta caustico Garozzo. “La città lo ha riconfermato, quindi rispetto. A me però pare che il suo atteggiamento sia sempre lo stesso: improvvisazione. Opinione personale”. Perchè? “Perchè fino a qui, le prime mosse confermano il solito andazzo. Strada facendo vedremo se, con l’ausilio del Consiglio comunale, saprà correggere qualche scelta discutibile. Ma dubito che avverrà: Italia è abituato a non confrontarsi con il Consiglio comunale, non ha l’abitudine visto che non c’è stato per quattro anni. E senza confronto, non ci saranno novità”.

 

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