Luca Cannata: “industrie, valore aggiunto dell’economia ma serve eco-compatibilità”

 Luca Cannata: “industrie, valore aggiunto dell’economia ma serve eco-compatibilità”

“Mio nonno Giovanni era un operaio della Montedison e non si può negare che la zona industriale di Siracusa, Priolo, Augusta e Melilli abbia creato occupazione in questi decenni. L’alto tasso di occupazione e di Pil provinciale delle industrie è uno degli elementi sul quale concentrare i nostri sforzi: non bisogna demonizzare il settore, ma far sì che possa essere portato a un livello alto di eco compatibilità sul territorio anche attraverso gli ammodernamenti dei sistemi di controllo”. Luca Cannata, candidato alle prossime elezioni europee con Fratelli d’Italia, accende i riflettori sulla zona industriale. “Servono maggiori controlli, certo – sottolinea – e puntare su quelle bonifiche di cui si parla da anni ma che troppo spesso restano al palo. Anzi, di cui si parla agendo soltanto con tempi elefantiaci”. Il sito di interesse nazionale di Priolo ha un’estensione di 5.814 ettari, il 37% (2.134 ettari) ricadono nella zona industriale. Dalle attività fatte dalle aziende industriali risulta che solo 394 ettari di aree risultano contaminate (18%), come emerso recentemente durante un incontro in Confindustria. Su 267 ettari contaminati sono stati avviati gli iter dei progetti di bonifica da parte delle aziende (68%), mentre per i restanti 127 ettari sono in corso, da parte del Ministero dell’Ambiente, necessari approfondimenti tecnici sulla natura della contaminazione. Per la Rada di Augusta, già nel 2009 i tecnici della Procura di Siracusa hanno prospettato una soluzione sostenibile nel tempo che prevede il dragaggio dei soli sedimenti ancora “attivi” (circa 1 milione di metri cubi) in un’area di 70 ettari a due passi dal Vallone della Neve. Per tutto il resto della Rada il nuovo sedimento ha sotterrato il vecchio in strati sempre più profondi e lo ha ormai spinto fuori dall’ecosistema acquatico.
“C’è un patto di responsabilità sociale, inoltre, promosso nel gennaio 2018 con 52 soggetti firmatari animati da uno scopo comune – ricorda Cannata – creare in provincia di Siracusa la coesione sociale e invertire la tendenza alla decrescita economica e sociale del territorio, che al momento occupa uno degli ultimi posti in Italia quando si parla di sviluppo ma che dovrebbe attrarre nuovi investimenti”.
Dal 3 maggio e fino al 2 luglio 2019, inoltre, gli imprenditori che intendono investire nell’area di crisi industriale non complessa della Regione Siciliana, potranno richiedere i finanziamenti messi a disposizione dal Ministero dello Sviluppo Economico e dalla Regione. Le iniziative imprenditoriali finanziabili devono prevedere la realizzazione di programmi di investimento produttivo o programmi di investimento per la tutela ambientale, eventualmente completati da progetti per l’innovazione dell’organizzazione e programmi occupazionali finalizzati ad incrementare il numero degli addetti dell’unità produttiva oggetto dell’intervento. Le iniziative devono prevedere programmi di investimento con spese ammissibili di importo non inferiore a 1,5 milioni euro. I territori interessati sono quelli compresi nei comuni di Agrigento, Alcamo, Bivona, Brolo, Cammarata, Campobello di Licata, Capo d’Orlando, Catania, Enna, Giarre, Grammichele, Ispica, Lentini, Leonforte, Lercara Friddi, Messina, Milazzo, Mistretta, Mussomeli, Naro, Noto, Palermo, Partinico, Paternò, Patti, Petralia Sottana, Ragusa, Salemi, Sant’Agata di Militello, Santo Stefano di Camastra, Scordia, Siracusa e Trapani. “Un corretto sviluppo industriale – conclude Cannata – vuol dire aiutare i territori a perseguire politiche di crescita. L’Unione europea nella sua complessità non può stare a guardare ma deve rendersi protagonista con regole chiare e snelle così da consentire a territori e imprenditori di poter essere i veri protagonisti”.

 

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