Piccolo miracolo a Solarino, incendio e cedimento appena prima dell’arrivo degli scout

 Piccolo miracolo a Solarino, incendio e cedimento appena prima dell’arrivo degli scout

La chiesa di San Paolo, a Solarino, questa mattina è chiusa. Ci vorrà forse qualche giorno per capire esattamente il da farsi. Intanto, nella giornata odierna, è previsto un tavolo tecnico tra Vigili del Fuoco, sindaco e il parroco don Luca Saraceno. Insieme, dovranno iniziare a valutare il da farsi, sulla scorta delle indicazioni del funzionario dei Vigili del Fuoco che si è occupato del sopralluogo al termine delle operazioni di spegnimento del rogo.
Il primo passo verso la riapertura non può che essere la messa in sicurezza della navata centrale, dove una trave del tetto sarebbe caduta sul sottotetto, causando anche la pericolosa inclinazione del grande lampadario. Oltre a danneggiare uno dei riquadri del ciclo pittorico che decora il soffitto.
La buona sorte ha voluto che ieri sera, nel momento in cui è avvenuto il cedimento, la chiesa fosse vuote. Da lì a breve, sarebbero arrivati i ragazzi del grest per iniziare a preparare la chiesa per la festa del Corpus Domini. E nel pomeriggio era stato anche celebrato un matrimonio con oltre cento persone in chiesa.
“Fortunatamente nessuno si è fatto male”, commenta il giorno dopo il parroco, don Luca Saraceno. “Lo scorso mercoledì – racconta – due fulmini si sono abbattuti su Solarino. Uno ha probabilmente centrato il soffitto della chiesa, causando qualche problema all’impianto audio che però abbiamo subito riparato. Nulla faceva pensare ad un problema più grande. Non c’era fumo, non c’erano fiamme, nessun odore sospetto. Era impossibile pensare ad un principio di incendio”.
Ed in effetti, secondo alcune versioni, da quell’evento si sarebbe originata una sorta di brace nel sottotetto, invisibile se non quando – ieri sera – il fumo è stato notato all’esterno e quindi sono stati allertati i Vigili del Fuoco. Il loro intervento, direttamente salendo sul soffitto, ha evitato guai peggiori. Ma la marcia della brace, forse favorita dal tradizionale incannucciato della volta su cui poi era stato steso uno strato di calce, aveva già indebolito alcuni elementi.


“Seguiremo le indicazioni delle autorità sul da farsi. Per ora la chiesa è chiusa. La prudenza in questi casi non è mai troppa. Ma voglio intanto ringraziare l’arcivescovo Lomanto ed il vicario monsignor Amenta per la vicinanza subito manifestata, anche venendo ieri sera stessa qui in chiesa a Solarino”.

 

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